la sabbia e la roccia
7/23/2009
La nostra vita si decide in pochi giorni, sono pochi quelli che ci insegnano a volare e pochi (a volte basta uno) quelli di bufera, pochi i giorni in cui una risposta apre nuove inaspettate strade e quelli in cui una risposta può rompere un legame per sempre. Occorre perciò prepararsi per essere felici stabilmente, per rialzarsi dopo le cadute.
Prima della tempesta la casa costruita sulla roccia e quella costruita sulla sabbia non si distinguono, anzi, chi l’ha fatta sulla sabbia deve aver fatto molto presto rispetto all’altro, a quel poverino che ancora non ha capito niente della vita e perde tempo con tutte quelle inutili fondamenta (questo era un discorso indiretto libero).
Ricorda un po’ la storia della cicala e della formica, quella che, quando si racconta ai bambini, tutti intorno fingono di non sentire, di non capire, o di essere perfettamente a posto con la coscienza.
La tempesta arriva prima o poi, una delusione familiare, la vecchiaia, una malattia, la perdita di un caro, la sofferenza, ed è inutile che continuiamo a fingere che invece a noi non accadrà mai, per vivere senza pensieri una parte di vita e nella depresione più nera l’altra. Anzi, spendiamo un pizzico del nostro tempo per prepararci una giusta difesa, per preservare e riempire la nostra gioia anche nei periodi difficili, anche nelle notti oscure.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia. E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande
Mt, 24-27
All’inizio può sembrare faticoso, è vero, assurdo e controproducente, contro l’istinto e la ragione, specialmente se quella roccia è la tua vita, la tua dignità, il tuo orgoglio, il tuo nome, la tua popolarità, il tuo successo, il tuo potere, ma quando alla prima piccola buca incontri un sacco di amici-scavatori come te, capisci che il gioco vale la candela e devi provarci anche tu.
La cosa più bella, però, è questa: che scavare in profondità nel nostro cuore roccioso per impiantarvi la Parola, permette di godersi moltissimo di più la vita, di gioire fino a scoppiare delle meraviglie che si compiono ogni momento nella nostra vita, e di vincere con la fraternità i periodi nerissimi, di gustare l’armonia di ogni cosa e di prendere parte alla premurosissima famiglia di Dio (vedi fatti non foste.., amici!) (e non è poco eh!!).