il fantastico pacco di Natale
1/3/2009
PREMESSA: a scanso di equivoci, l’autore dell’articolo non si assume alcuna responsabilità sugli svariati sensi del titolo.
è sempre un piacere fare i regali di Natale!
Girando per Castellammare si sente nell’aria la gioia profonda che pervade un po’ tutti, la gioia che il Dio Salvatore ha davvero deciso di farsi uomo per amore, e il desiderio di condividere la festa con chi si vuole bene. Non c’è pedone che non sprizzi serenità da ogni poro, né auto indisciplinate che parcheggiano in quadrupla fila, né traffico, né cani al guinzaglio che scagazzano un po’ ovunque, nessun commerciante che tenta di truffarti, nessun motorino che sorpassa a turno a destra e poi a sinistra, nessuno che viaggia con tre bombole del gas su una vespa in un vicolo controsenso, nessuno che perda la pazienza nel traffico e diriga un concerto di sole trombe bitonali (che fra l’altro non ho mai capito cosa sono, se esistono).
Insomma, facciamo in realtà tanto rumore, ci affanniamo un po’ ovunque, come una droga, come un inevitabile compito da assolvere, come un obbligo sociale, per festeggiare, per scambiarci regali. regali.
Perché a Natale, come d’incanto, tutti si vogliono più bene. fantastico.
Tante volte mi sembra tutto una grande, grandissima presa per i fondelli. una bufala di dimensioni intergalattiche, è incredibile come quello che rimane di ancora sensato venga, puntualmente e con grande cura, avviluppato sotto innumerevoli strati di lucidissima carta regalo, rossa, con sponsor. E la carta e il fiocco li offre la casa.
Perché se una volta facessimo regali solo a chi davvero ci importa (per fortuna posso ancora permettermelo), risulterebbero assai più semplici (perché chi ci vuole bene non credo pretenda un tv-lcd 42” full hd con dolby surround 7.1) e potremmo forse goderci un po’ di più le feste che orbitano attorno al Natale, anche se non crediamo nell’Amore (e allora cosa festeggiamo??), ma creerebbero con molte probabilità qualche grosso turbamento nelle potenziali vittime (un po’ come rispondere “una murda secca” a “weee, come stai??”).
Mi è sempre piaciuto ricevere come regalo qualcosa a cui il mittente tenga, qualcosa di suo, qualcosa che vuole donare, donare davvero. E così libri usati, cd per la psx o piccoli rosari di legno hanno sempre schiacciato in valore qualunque altro regalo, contuttoché costoso e di gran moda. (*faccina che fa sisi).
Perché alla fine, come ricorda zio Max,
Ti potranno dire che
non può esistere
niente che non si tocca o si conta o si compra perchè
chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in teeeee!!!!